FilmUP.com > Forum > Tutto Cinema - Otto e mezzo: sono richiesti interventi e possibilmente critiche.
  Indice Forum | Registrazione | Modifica profilo e preferenze | Messaggi privati | FAQ | Regolamento | Cerca     |  Entra 

FilmUP Forum Index > Cinema > Tutto Cinema > Otto e mezzo: sono richiesti interventi e possibilmente critiche.   
Vai alla pagina ( Pagina precedente 1 | 2 | 3 Pagina successiva )
Autore Otto e mezzo: sono richiesti interventi e possibilmente critiche.
parret

Reg.: 14 Set 2004
Messaggi: 446
Da: milano (MI)
Inviato: 20-03-2005 11:00  
Da un punto di vista immediatamente epidermico un viaggio allarmante e totale nei cinque sensi, un'esplosione di fantasia e di fuochi d'artificio travolgente fino alla vertigine e al collasso, in un bianco e nero più che moderno e inquietante nel suo alone di mistero, di altra dimensione segreta, malata, sotterranea. Da un punto di vista emozionale-contenutistico sento un blocco e un sottofondo di non sincerità, di narcisismo, autocelebrazione, megalomania, solipsismo. Smisurate ambizioni esistenziali. Tematiche ancestrali, che si impongono nella loro pretesa di assolutezza, da rimanerne intimoriti e dover prendere sul serio: la Donna, l'Arte, il Malessere, la Morte, l'Infanzia... L'Io autoriale al centro di tutto, così impunemente, oscenamente seducente ed esibito nel dinamismo del suo processo creativo da strappare applausi, consensi, commozione. Della serie: grandissimo figlio di puttana, ma che coraggio, che genio! Nell'approcciarsi direttamente al se stesso dell'autore riminese preferisco l'inferno più cupo, irredento e derisorio di un Casanova o al contrario un atteggiamento più umile e dimesso, vedasi la poesia e la schiettezza del ritratto dei due vecchi uomini di spettacolo in Ginger e Fred

[ Questo messaggio è stato modificato da: parret il 12-12-2005 alle 21:22 ]

  Visualizza il profilo di parret  Invia un messaggio privato a parret    Rispondi riportando il messaggio originario
HarryLime

Reg.: 05 Feb 2006
Messaggi: 119
Da: Roma (RM)
Inviato: 06-02-2006 00:37  
quote:
In data 2005-03-20 11:00, parret scrive:
Da un punto di vista immediatamente epidermico un viaggio allarmante e totale nei cinque sensi, un'esplosione di fantasia e di fuochi d'artificio travolgente fino alla vertigine e al collasso, in un bianco e nero più che moderno e inquietante nel suo alone di mistero, di altra dimensione segreta, malata, sotterranea. Da un punto di vista emozionale-contenutistico sento un blocco e un sottofondo di non sincerità, di narcisismo, autocelebrazione, megalomania, solipsismo. Smisurate ambizioni esistenziali. Tematiche ancestrali, che si impongono nella loro pretesa di assolutezza, da rimanerne intimoriti e dover prendere sul serio: la Donna, l'Arte, il Malessere, la Morte, l'Infanzia... L'Io autoriale al centro di tutto, così impunemente, oscenamente seducente ed esibito nel dinamismo del suo processo creativo da strappare applausi, consensi, commozione. Della serie: grandissimo figlio di puttana, ma che coraggio, che genio! Nell'approcciarsi direttamente al se stesso dell'autore riminese preferisco l'inferno più cupo, irredento e derisorio di un Casanova o al contrario un atteggiamento più umile e dimesso, vedasi la poesia e la schiettezza del ritratto dei due vecchi uomini di spettacolo in Ginger e Fred

[ Questo messaggio è stato modificato da: parret il 12-12-2005 alle 21:22 ]



Quoto con passione, ma Ginger e Fred é già un Fellini al tramonto (nell'età della vita più serena e più amara: la vecchiaia), mentre nel Casanova come anche in 8 e 1/2 cerca ancora come dici te di mentire e dire: IO, ancora IO e IO, nel Casanova però, a mio avviso (ma lo stesso Fellini lo diceva senza remore) c'é la spietatezza dell'artista che uccide sé stesso, la generosità di chi, come diceva Bene, distrugge sé stesso, non intesa come autodistruzione senza pathos dell'artista maledetto (un vero piagnisteo), ma generosità di chi applica l'arte su sé stesso senza mediazioni, nudo e quindi spudorato, l'atto doloroso e necessario. Per me si può tranquillamente parlare del cinema prima e dopo 8 e 1/2, aiuta tutti nella periodizzazione. Ecco.

_________________
In Italy for thirty years under the Borgias they had warfare,terror,murder,bloodshed but they produced Michelangelo, Leonardo da Vinci and the Renaissance.In Switzerland they had brotherly love, five hundred years of democracy and what did that produce?

[ Questo messaggio è stato modificato da: HarryLime il 06-02-2006 alle 00:39 ]

  Visualizza il profilo di HarryLime  Invia un messaggio privato a HarryLime    Rispondi riportando il messaggio originario
Schizo

Reg.: 16 Ott 2001
Messaggi: 1264
Da: Aosta (AO)
Inviato: 06-02-2006 00:48  
Non sono d'accordo
_________________

  Visualizza il profilo di Schizo  Invia un messaggio privato a Schizo    Rispondi riportando il messaggio originario
Schizo

Reg.: 16 Ott 2001
Messaggi: 1264
Da: Aosta (AO)
Inviato: 06-02-2006 00:50  
Amarcord e Intervista dove li metti?
_________________

  Visualizza il profilo di Schizo  Invia un messaggio privato a Schizo    Rispondi riportando il messaggio originario
sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 06-02-2006 00:52  
quote:
In data 2006-02-06 00:50, Schizo scrive:
Amarcord e Intervista dove li metti?




_________________
Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina.

  Visualizza il profilo di sandrix81  Invia un messaggio privato a sandrix81  Vai al sito web di sandrix81    Rispondi riportando il messaggio originario
Schizo

Reg.: 16 Ott 2001
Messaggi: 1264
Da: Aosta (AO)
Inviato: 06-02-2006 00:53  
Bastardo!!!!!!!
_________________

  Visualizza il profilo di Schizo  Invia un messaggio privato a Schizo    Rispondi riportando il messaggio originario
HarryLime

Reg.: 05 Feb 2006
Messaggi: 119
Da: Roma (RM)
Inviato: 06-02-2006 00:53  
quote:
In data 2006-02-06 00:50, Schizo scrive:
Amarcord e Intervista dove li metti?




Beh non ne ho parlato altrimenti diventava lungo, ho sonno sai, poi mi sono attenuto al messaggio del topic (la mia era una risposta) in cui si citavano 8 e 1/2 e Casanova.
_________________
In Italy for thirty years under the Borgias they had warfare,terror,murder,bloodshed but they produced Michelangelo, Leonardo da Vinci and the Renaissance.In Switzerland they had brotherly love, five hundred years of democracy and what did that produce?

  Visualizza il profilo di HarryLime  Invia un messaggio privato a HarryLime    Rispondi riportando il messaggio originario
Schizo

Reg.: 16 Ott 2001
Messaggi: 1264
Da: Aosta (AO)
Inviato: 06-02-2006 00:55  
C'è un bel topic su Fellini che puoi trovare in archivio.
Dacci uno sguardo e fammi sapere che ne pensi
_________________

  Visualizza il profilo di Schizo  Invia un messaggio privato a Schizo    Rispondi riportando il messaggio originario
Plaster

Reg.: 23 Gen 2006
Messaggi: 1482
Da: Napoli (NO)
Inviato: 06-02-2006 00:56  
Si tratta di una specie di Helzapopping intellettuale e psicologico. In un primo tempo il film doveva avere come protagonista un uomo sui 45 anni giunto a un punto critico delle sue esperienze umane: poi, nell'apprestarsi a girare le prime scene, Federico Fellini s'è accorto che al «punto critico» c'era lui: non sapeva come andare avanti. Allora ha cambiato idea: il film sarebbe stato la sua stessa storia, la storia delle sue perplessità di regista, argomento che lo inquietava molto spesso. Lui ribadiva sempre che il mestiere del regista è un mestiere che da tanti dispiaceri: iniziando dall'idea del film che è un confluire di temi, forme astratte , trame, argomenti, pensieri che si mescolano nella mente per formare l'idea totale del film, ma che poi vengono tutte spazzate vie dalle ristrettezze e i canoni della produzione.
Questi sono punti trattati bene all'interno di Otto e Mezzo.

Poi ha saputo coordinare con mano sicura, come ha sempre fatto, i talenti dei suoi collaboratori, che vanno dagli
sceneggiatori Flaiano, Pinelli e Rondi, al direttore della fotografia Gianni di Venanzo fino al sempre toccante e arguto musicista Nino Rota.

Un bel film per chi ama il cinema e i personaggi che lo "arredano"
_________________
è passat' A nuttata

  Visualizza il profilo di Plaster  Invia un messaggio privato a Plaster     Rispondi riportando il messaggio originario
Schizo

Reg.: 16 Ott 2001
Messaggi: 1264
Da: Aosta (AO)
Inviato: 06-02-2006 00:59  
Riporto un mio commento su 8 e mezzo

8 e mezzo (a portrait of the artist as a young man)

Ci siamo lasciati sul viso angelico di Paolina che cerca di comunicare a gesti con Marcellino (vuoi ballare con me?). Quel saluto finale è un addio alla giovinezza, alla spensieratezza, alla purezza.
Definitivo direi. Si deve dolorosamente crescere. Abbiamo perduto i genitori, gli dei, i miti, gli amori. Siamo soli a continuare questo assurda traversata (stultifera navis). La confusione interiore è devastante. I produttori vogliono un altro capolavoro, il regista sa che è difficile ripetere un capolavoro, ancora di più confrontarsi con un capolavoro. Il regista prende tempo, rimanda, fa un filmetto (l’episodio di Boccaccio 70 dove ironizza sui falsi moralismi e sul bigottismo della repubblica delle banane) ma è in grande difficoltà. Un film di fantascienza? Boh! Un film sulla morte ? Mistero. Ma sembra davvero non esserci via d’uscita. Ma ecco una formuletta magica Ana Nisi Masa (cosa è l’anima?), forse la regressione infantile è una dolce scappatoia a questo presente di morte. E invece no perche coi ricordi d’infanzia riemergono antichi conflitti e sensi di colpa, la punizione bigotta per avere visto danzare il diavolo Saraghina. Guardate la rappresentazione della Saraghina: vi sembra una donna che ispiri dolcezza e gioia di vivere? A me sembra un misto di follia e diabolico riso. Nell’immaginario del piccolo Guido (Fellini bambino) la naturale attrazione fisica per una donna viene trasfigurata nella componente del rimorso che il solo pensiero reca in sé.
Punizioni corporali (in ginocchio sui ceci), minacce di perdizione eterna e il danno è fatto per sempre. Guido non riuscirà a fare coesistere pulsione sessuale e sentimento senza ricadere negli atavici sensi di colpa inculcati dalla Chiesa (in questo caso cattolica), tradirà ripetutamente la moglie ma non avrà il coraggio di lasciarla, si nutrirà di donne carnali (la Milo) e di donne eteree (la Cardinale) senza mai riuscirle veramente a possedere. Anzi proprio il suo angelo che prende le forme perfette di Claudia Cardinale gli suggerirà ironicamente, con uno dei più bei sorrisi nella storia del cinema, la terribile verità: NON SAI VOLERE BENE
Il suicidio sembra l’unica via di uscita e dal punto di vista filosofico non fa una grinza.
In effetti il primo finale sembra suggerirlo (la pistola gli viene passata sottobanco, dov’è la gioia, parrett, dov’è la gioia?) ma all’improvviso la folgorazione, il momento di lucidità: bisogna accettarsi ed accettare gli altri, conoscere i propri limiti, prendersi per mano in questa assurda sarabanda che è la vita ed andare avanti. La marcetta di Rota accompagna questo girotondo anestetizzante e consolatorio. Ma quanta malinconia in quel Fellini bambino che lascia per ultimo la scena seguito dall’occhio di bue. Poi l’oscurità….

_________________

  Visualizza il profilo di Schizo  Invia un messaggio privato a Schizo    Rispondi riportando il messaggio originario
AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 06-02-2006 02:32  
Casanova non si tocca! E' un capolavoro assoluto ed immenso che se la batte con 8 e 1/2. E' vero invece che l'ultimissima fase di Fellini, da Prova d'orchestra in poi, sia meno pregnante della prima, ma non conosco la città delle donne, l'unico film di Fellini che mi sono lasciato per quando il cinema sarà definitivamente morto... Certo, in ogni film resta quel tratto "lisergico" che contraddistingue tutta la sua opera, ma in misura molto più contenuta, rispetto a prima. Ma va bene così, non tutti si chiamano Bunuel...
_________________
"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel

  Visualizza il profilo di AlZayd  Invia un messaggio privato a AlZayd  Vai al sito web di AlZayd    Rispondi riportando il messaggio originario
Schizo

Reg.: 16 Ott 2001
Messaggi: 1264
Da: Aosta (AO)
Inviato: 06-02-2006 10:31  
Completamente assolutamente sorprendentemente d'accordo

  Visualizza il profilo di Schizo  Invia un messaggio privato a Schizo    Rispondi riportando il messaggio originario
Atreiu

Reg.: 14 Gen 2006
Messaggi: 24
Da: Torino (TO)
Inviato: 06-02-2006 17:23  
per chi abita a Torino verso fine febbraio il cinema Massimo dedica una retrospettiva al cinema italiano, tra cui i due capolavori di Fellini. Io non perderò quest'occasione. HO visto la dolce vita ma 8 1/2 mi manca

  Visualizza il profilo di Atreiu  Invia un messaggio privato a Atreiu    Rispondi riportando il messaggio originario
HarryLime

Reg.: 05 Feb 2006
Messaggi: 119
Da: Roma (RM)
Inviato: 07-02-2006 02:36  
quote:
In data 2006-02-06 02:32, AlZayd scrive:
Casanova non si tocca! E' un capolavoro assoluto ed immenso che se la batte con 8 e 1/2. E' vero invece che l'ultimissima fase di Fellini, da Prova d'orchestra in poi, sia meno pregnante della prima, ma non conosco la città delle donne, l'unico film di Fellini che mi sono lasciato per quando il cinema sarà definitivamente morto... Certo, in ogni film resta quel tratto "lisergico" che contraddistingue tutta la sua opera, ma in misura molto più contenuta, rispetto a prima. Ma va bene così, non tutti si chiamano Bunuel...




Il Casanova é immenso ma in Italia nessuno sa neanche che esiste un film del genere all'epoca fu un fiasco commerciale, se mi dite che ne pensate su Giulietta degli Spiriti comunque, che credo visivamente impressionante, in ogni modo non accetto il paragone Fellini/Bunuel sono pronto alla guerra eh!
_________________
In Italy for thirty years under the Borgias they had warfare,terror,murder,bloodshed but they produced Michelangelo, Leonardo da Vinci and the Renaissance.In Switzerland they had brotherly love, five hundred years of democracy and what did that produce?

  Visualizza il profilo di HarryLime  Invia un messaggio privato a HarryLime    Rispondi riportando il messaggio originario
IlCineasta

Reg.: 07 Feb 2006
Messaggi: 1
Da: borgarello (PV)
Inviato: 07-02-2006 10:09  
Mi fa molto piacere leggere qualcosa su otto e mezzo... anche perchè mi ci sono confrontato giusto un paio di settimane fa...

ecco il mio risultato che è presente sul mio blog ( http://lospeziale.homelinux.org )

-------------------------------



Come si fa a parlare di un non-film? come si fa a descrivere un non-genere? Secondo me è questo che Federico Fellini ha pensato sfregandosi le mani dalla contentezza mentre progettava questo film.

Federico pensa, scrive e dirige questo film uscito nelle sale nel 1963 e, da allora, è entrato nella storia della cinematografia mondiale. È diventato un punto fermo. Un esempio che molto registi, anche i più famosi, non hanno mai avuto il coraggio di imitare.

Guido Anselmi (Marcello Mastroianni) è un regista alle prese con la sua ultima creatura, il suo film più atteso e controverso. È oggettivamente, nonostante certe “provocatorie” rivelazioni di Fellini stesso, un alter ego del regista. E lo si capisce quasi da subito.

Il film inizia con un sogno dove Guido sogna di volare e dove un signore, che si scoprirà essere poi il critico cinematografico, lo riporterà a terra facendolo precipitare. È comunque un film pieno di riferimenti, doppi sensi e ammiccamenti a quella che era il modo di pensare di Fellini, che da buon artista quale era, geniale e sorprendente, si divertiva a giocare con critici e criticini.

Tutto il film è strutturato a intrecci. Grandissimi intrecci. C’è la realtà a volte estremamente dura dalla quale Guido vuole fuggire: lo dimostra il fatto che il protagonista, come lo stesso Fellini nella Realtà (quella vera con la R maiuscola), è dipinto come un vero e proprio inguaribile bugiardo. Un buon bugiardo direbbe che lui amava raccontare storie. Fellini, che era un ottimo bugiardo, diceva che faceva Cinema.
Poi c’è la fantasia del protagonista, che vuole sfociare nel suo film. La sua fantasia cerca di sostituirsi alla grigia e, a volte, insopportabile realtà . Combatte con la realtà e la supera fin a quando la realtà vera sparisce per lasciare il posto a cioè che è il vero e proprio desiderio del protagonista…
E infine ci sono i ricordi. Fellini inizia qua un percorso che lo porterà fino ad Amarcord. I suoi ricordi di bambino di quando andava, di nascosto da tutti, a vedere la Saraghina che per pochi soldi si scopriva le spalle e ballava la rumba. Il suo primo approccio alla sessualità completamente proibita e peccaminosa.
Questi tre filoni quindi, la realtà , l’immaginazione e il sogno e i ricordi si intrecciano in una trama fittissima. Molte volte non si è più in grado di capire quale delle tre emozioni sta vivendo il protagonista. Ed è questa forse uno dei punti di maggiore forza del film.
Il protagonista rimane in balia della situazione. È bloccato completamente nel suo lavoro da ben cinque mesi una crisi molto più profonda di quanto lui stesso voglia farci credere, ed è lui stesso che in un momento di lucidità ce lo dice:
“Una crisi di ispiration? E se non fosse per niente passeggera signorino bello? Se fosse il crollo finale di un bugiardaccio senza più estro ne talento?”

Ecco in questa frase Guido ha paura di crederci. Tutti i personaggi vogliono da lui risposte, ma lui, per non doversi porre domande, scappa. L’unica voce amica non è la moglie ne l’amante ma la migliore amica della moglie che ha il coraggio di dire le cose che pensa di lui, cosa che tutti gli altri non si permettono di fare. Ed è quindi l’unica persona che cerca disperatamente per avere risposte su se stesso. Cosa che naturalmente non avviene.

La cosa che salta di più all’occhio è che ogni parte del film che lui pensa, immagina o racconta viene in qualche modo commentata e distrutta da un critico cinematografico. Il critico sommerge di parole e opinioni inutili Guido che ne ha chiesto la presenza evidentemente per punirsi in qualche modo. Infatti in un impeto di fantasia immaginerà , proprio quando sta visionando per l’ennesima volta i provini per il suo film, di mandare l’intellettuale all’impiccagione.
Come è facile pensare Fellini ha voluto giocare con la figura di questo critico. Se abbastanza spesso amato dalla critica e dal pubblico Fellini, come ogni persona con un minimo di lucidità mentale, non ha mai apprezzato e ha sempre criticato tutta la schiera di intellettualoidi che giocavano a fare gli analisti con i suoi film. Ecco in questo film forse voleva mostrare (e lo ha fatto praticamente) come ogni interpretazione che il critico da fosse in realtà l’esatto opposto di quello che lui voleva comunicare, che risulta estremamente chiaro e semplice allo spettatore.

Tornando alla scena dei provini si può dire che Fellini ne abbia voluto fare uno dei cardini di questo film. Per la prima volta la sua immaginazione diventa realtà . I provini del cast sono la forma più reale della sua immaginazione che nasce e cresce dalla sua percezione della realtà . E si capisce per la prima volta il perchè di un regista nella più profonda delle confusioni. Il Cinema, e quindi la sua fantasia, ricopre la realtà . E il risultato è estremamente doloroso per lui e per la moglie Luisa. Da lì vuole scappare e rifugiarsi di nuovo in quella fantasia che non può, e questo punto non deve, diventare realtà.
Luisa, la moglie di per la prima di Guido, per la prima volta vede la realtà con gli occhi di suo marito. E decide di lasciarlo.

Quindi Guido è in questa situazione di stallo dalla quale non riesce ad uscire. Fino a quando decide che il film non si deve fare. Una scelta coraggiosa che lui stesso non si aspettava ma che probabilmente segna la maturazione del personaggio.
E mentre il critico lo innonda di inutili parole Guido rivede tutti i suoi personaggi, “le sue dolcissime creature”, tutte finalmente vestite di bianco, un bianco candido e puro.
Inizia così la passerella finale del film. Tutti i suoi personaggi si stringono finalmente intorno a Guido in un enorme abbraccio, un abbraccio che cerca e brama più di ogni altra cosa. Capisce in quel momento che lui non può fare a meno dei suoi personaggi, delle sue storie ne tantomeno delle sue bugie.

Ancora una volta Fellini decide di tirare fuori il suo genio e lo fa nel modo più sorprendente possibile. Io me lo vedo Federico Fellini che, raggiunta questa parte del copione comincia a ridacchiare pensando allo scherzetto che ha orchestrato ai suoi amici critici. Infatti fino ad un attimo prima questo film si poneva comunque come pane per i loro denti. Ne avrebbero scritto libri interi analizzando e controanalizzando la complessità dell’essere Felliniano (lui stesso affermò “Avevo sempre sognato, da grande, di fare l’aggettivo.”).
E lui invece decide di spiazzarli completamente facendo finire il film con un monologo dello stesso Guido e nella passerella finale che sono, a mio parere, una spiegazione chiara e lampante di tutto il film.

Per farvene rendere maggiormente conto vi lascio con la trascrizione del monologo finale del protagonista Guido Anselmi/Federico Fellini

Ma che cos’è questo lampo di felicità che mi da forza, vita?
Vi domando scusa dolcissime creature non avevo capito, non sapevo. Com’è giusto accettarvi, amarvi.
E come è semplice, Luisa.
Mi sento come liberato tutto mi sembra buono, tutto ha un senso, tutto è vero.
Ah come vorrei sapermi spiegare. Ma non so dire.
Ecco tutto ritorna come era prima, tutto è di nuovo confuso. Ma questa confusione sono io. Io come sono non come vorrei essere. E non mi fa più paura dire la verità quella che non ho ancora trovato. Solo così mi sento vivo e posso guardare i tuoi occhi fedeli senza vergogna.
È un festa la vita viviamola insieme.
Non so dirti altro Luisa ne a te ne agli altri.
Accettami così se puoi. È l’unico modo per tentare di trovarci.


_________________
visitate il mio blog interamente sul cinema
http://lospeziale.homelinux.org

  Visualizza il profilo di IlCineasta  Invia un messaggio privato a IlCineasta  Vai al sito web di IlCineasta     Rispondi riportando il messaggio originario
Vai alla pagina ( Pagina precedente 1 | 2 | 3 Pagina successiva )
  
0.127853 seconds.






© 1999-2020 FilmUP.com S.r.l. Tutti i diritti riservati
FilmUP.com S.r.l. non è responsabile ad alcun titolo dei contenuti dei siti linkati, pubblicati o recensiti.
Testata giornalistica registrata al Tribunale di Cagliari n.30 del 12/09/2001.
Le nostre Newsletter
Seguici su: